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Salute respiratoria: 

conoscere, prevenire, trattare

In questa sezione trovi informazioni aggiornate e affidabili sul funzionamento dell’apparato respiratorio e sulle principali malattie acute e croniche che possono comprometterne la salute.


Tutti i contenuti sono supervisionati da medici specialisti in pneumologia e redatti con un linguaggio semplice, chiaro e accessibile.

 

L’obiettivo di questi approfondimenti è aiutare cittadini, pazienti e familiari a comprendere meglio i sintomi, le strategie di prevenzione e i percorsi di diagnosi e cura, promuovendo una maggiore consapevolezza della salute respiratoria.

 

 

⚠️ Attenzione: le informazioni qui presenti hanno scopo divulgativo e non sostituiscono in alcun modo il consulto medico o la valutazione di uno specialista.

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ASMA

Cause e fattori scatenanti

Non esiste un’unica forma di asma: si distinguono diversi fenotipi e meccanismi infiammatori sottostanti. Tra i fattori che possono innescare o aggravare i sintomi figurano infezioni virali, allergeni ambientali o occupazionali (come acari, muffe e pollini), fumo di tabacco, esercizio fisico e stress. Identificare e ridurre l’esposizione a tali fattori è parte essenziale della gestione della malattia.

Cos’è l’asma

L’asma è una malattia cronica caratterizzata da un’infiammazione persistente delle vie aeree, che le rende iperreattive a vari stimoli. Questa condizione determina episodi di broncocostrizione, ispessimento della parete bronchiale e aumento della produzione di muco. I sintomi più comuni includono respiro sibilante, difficoltà respiratoria, senso di costrizione toracica e tosse, con intensità e frequenza variabili nel tempo.

Diagnosi

La diagnosi si basa sui test di funzionalità respiratoria, come spirometria e test di broncodilatazione farmacologica, che evidenziano ostruzione bronchiale reversibile.  

In presenza di risultati normali ma sospetto clinico elevato, si ricorre ai test di broncoprovocazione, con metacolina, istamina o sforzo fisico, per valutare l’iperreattività bronchiale.

 

L’analisi dei sintomi e la storia clinica del paziente restano fondamentali per l’interpretazione dei test. 

Test infiammatori delle vie aeree, come l'ossido nitrico esalato (FeNO), possono ulteriormente caratterizzare la malattia.

Terapie e nuove prospettive

Il trattamento dell’asma mira a ottenere il controllo dei sintomi e a prevenire le riacutizzazioni, permettendo alla maggior parte dei pazienti di condurre una vita normale. Negli ultimi anni, la ricerca ha introdotto nuove terapie biologiche mirate che agiscono su specifici meccanismi infiammatori alla base della malattia. Questi approcci personalizzati rappresentano un importante progresso nella gestione dell’asma grave non controllata, contribuendo a ridurre le riacutizzazioni e a migliorare la qualità di vita dei pazienti.

BPCO

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La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia respiratoria cronica prevenibile e trattabile, caratterizzata da una limitazione persistente al flusso aereo, generalmente progressiva e associata a una risposta infiammatoria cronica anomala del polmone a particelle o gas nocivi.

 

I sintomi respiratori più comuni comprendono la dispnea, la tosse e/o la produzione di espettorato. Questi sintomi insorgono e peggiorano gradualmente, per cui sono spesso sottostimati dal paziente, che tende ad attribuirli all’età o al fumo di sigaretta. La dispnea è tipicamente progressiva, persistente e aggravata dallo sforzo fisico, mentre la tosse cronica può precedere di anni la comparsa della limitazione al flusso aereo.

 

La BPCO è caratterizzata da un’infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare, che determina rimodellamento bronchiale e distruzione del tessuto alveolare, con conseguente riduzione irreversibile della capacità espiratoria. Il principale fattore di rischio è il fumo di tabacco, ma anche l’esposizione a biomasse, polveri e inquinanti ambientali può contribuire allo sviluppo della malattia.

 

La BPCO può essere caratterizzata da periodi acuti con peggioramenti dei sintomi respiratori, noti come riacutizzazioni, che accelerano il declino funzionale e peggiorano la prognosi. Nella maggior parte dei pazienti, la malattia si associa a importanti comorbidità croniche — tra cui malattie cardiovascolari, sindrome metabolica, osteoporosi, depressione e neoplasie polmonari — che ne aumentano la morbidità e la mortalità complessiva.

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Fibrosi polmonare idiopatica

La fibrosi polmonare idiopatica (IPF) è una malattia rara, caratterizzata dalla formazione di tessuto cicatriziale all'interno dei polmoni, in assenza di cause note.  La IPF si manifesta inizialmente con sintomi di affanno indotto dall'esercizio fisico e tosse secca. 

All'ascultazione dei polmoni si percepiscono fin dall'esordio dei crepitii inspiratori, localizzati in particolare nelle regioni inferiori. Fino al 50% dei pazienti presenta ippocratismo digitale. Nelle fasi finali della malattia compare insufficienza respiratoria e a volte ipertensione polmonare secondaria. L'eziologia non è ancora del tutto nota ma vi è una chiara correlazione con alcuni fattori ambientali quali il fumo di sigarette. 

Alla tomografia computerizzata ad alta risoluzione si apprezzano opacità reticolari alla periferia del lobo inferiore in sede sottopleurica, in associazione con alterazioni subpleuriche a "a favo d'api". 

 

Oggi esistono possibilità di cura che possono rallentare la progressione della malattia: farmaci antifibrotici specifici, come pirfenidone e nintedanib, sono in grado di ridurre il deterioramento della funzione polmonare, mentre la gestione dei sintomi, la riabilitazione respiratoria e, in casi selezionati, il trapianto polmonare offrono ulteriori opzioni terapeutiche.

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Patologie correlate all'inalazione di amianto

L'amianto è il nome generico di diversi minerali che sono stati utilizzati industrialmente per caratteristiche quali resistenza, flessibilità e isolamento termico. Le fibre di amianto possono volteggiare nell'aria per molto tempo ed essere facilmente inalate. Penetrano in profondità nell'apparato respiratorio, dove provocano una risposta infiammatoria e vengono trasportate alla superficie pleurica attraverso dei canali linfatici. Alcune cellule del nostro organismo, i macrofagi alveolari, possono inglobare queste fibre, poi però non sono più in grado rimuoverle. Quindi di solito rimangono nel corpo per il resto della vita di una persona. 

 

La maggior parte dei disturbi correlati all’amianto si verifica parecchio tempo dopo l'esposizione iniziale, dai 15 ai 45 anni.  La pleura è ben nota per alcune problematiche correlate all'esposizione ad amianto come la formazione di placche pleuriche, il versamento pleurico e il tumore primitivo della pleura (mesotelioma pleurico maligno).

 

Oltre alle malattie della pleura, l'inalazione di amianto può causare un'alterazione fibrotica dei polmoni (asbestosi) e il cancro dei polmoni.

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Polmonite

La polmonite è un’infezione del tessuto polmonare che può colpire uno o entrambi i polmoni, causando infiammazione degli alveoli, le piccole sacche d’aria dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica. Gli alveoli possono riempirsi di liquido o pus, ostacolando la respirazione.

Cause:
Le polmoniti possono essere causate da batteri, virus, funghi o, più raramente, parassiti. La polmonite batterica più comune negli adulti è quella da Streptococcus pneumoniae, mentre negli ospedali o in soggetti con immunodepressione possono essere implicati batteri più resistenti, come Staphylococcus aureus o Pseudomonas aeruginosa. Tra le polmoniti virali, il virus influenzale e SARS-CoV-2 sono i più noti.

Sintomi principali:

Febbre alta, brividi, sudorazione

Tosse, spesso produttiva di espettorato purulento

Dolore toracico, tipicamente peggiorato dalla respirazione profonda

Affaticamento, difficoltà respiratoria e, nei casi gravi, cianosi.

 

Nelle polmoniti atipiche, causate ad esempio da Mycoplasma, Chlamydophila o virus respiratori, i sintomi possono essere più sfumati, con febbre moderata, tosse secca, dolore toracico lieve e malessere generale. Nell’anziano i sintomi possono essere ancora più atipici, con confusione mentale, apatia o peggioramento delle condizioni generali senza febbre significativa.

Diagnosi:
Si basa su esame clinico (valutazione dei sintomi e auscultazione per rilevare rantoli o crepitii) e radiografia del torace, che permette di confermare la presenza di infiltrati polmonari, valutarne sede, estensione e tipo (lobare, bronchiale o interstiziale) e, se necessario, individuare complicanze come versamenti pleurici o ascessi.

Se necessario, analisi dell’espettorato o test molecolari possono aiutare a identificare l’agente causale e testarne la sensibilità ai farmaci antimicrobici.

Trattamento:

Le polmoniti batteriche richiedono antibiotici mirati

Le polmoniti virali si gestiscono principalmente con supporto respiratorio e farmaci antivirali in casi selezionati

L’ossigenoterapia può essere necessaria nei pazienti con insufficienza respiratoria

Prevenzione:
Vaccinazioni (anti-pneumococco, anti-influenzale) e misure igieniche (lavaggio mani, mascherine in epidemie) sono fondamentali, soprattutto per anziani e persone con patologie croniche.